RISPOSTA REVOCA CITTADINANZA ONORARIA A “M”

Si allega la risposta del gruppo consiliare “MOS Palazzolo & Fratelli d’Italia” durante il Consiglio comunale del 18 marzo 2025, in merito al punto 9 odg “revoca cittadinanza onoraria a Benito Mussolini”.

PREMESSA

Né il sottoscritto né i gruppi che rappresento si sono mai definiti “fascisti”, siamo contro ogni forma di regime e di totalitarismo perchè amiamo in ogni sua forma la libertà.

ARGOMENTAZIONE DI VOTO

Siamo uomini e donne nati e cresciuti sotto la Costituzione della Repubblica Italiana ovvero la legge fondamentale dello Stato italiano che si posiziona al vertice della gerarchia delle fonti nell’ordinamento giuridico della Repubblica.

In merito alla proposta del Sindaco Gianmarco Cossandi sulla revoca della delibera in oggetto, risalente al verbale n.13 deliberato il 22 maggio 1924 ovvero 101 anni orsono, precisiamo che non vi è nessuna norma di legge che prevede l’istituzione della cittadinanza onoraria o la sua revoca e che la maggior parte dei singoli comuni prevedono e disciplinano la concessione di tali onorificenze nello statuto o in apposito regolamento.

All’interno dello Statuto del Comune di Palazzolo sull’Oglio non è normato né il conferimento della Cittadinanza Onoraria e onorificenze similari, né tantomeno la revoca delle stesse. A prescindere quando si tratta di persona fisica si ritiene che l’attribuzione della cittadinanza è atto meramente simbolico che non attribuisce all’insignito alcun diritto o vantaggio. Non essendo quindi normata a livello comunale secondo noi è opportuno seguire la normativa più affine nella logica argomentativa ovvero Art. 10 del DPR 13 maggio 1952 n. 458 (onorificenze al merito della Repubblica Italiana) nella quale il titolo decade automaticamente nel momento del decesso, sottolineando l’inutilità della revoca di una onorificenza che appartiene alla storia e va inquadrata e letta nel contesto storico in cui fu conferita.

Indi per cui, senza entrare in questo teatrino politico pre-elettorale quando i problemi della Città sono altri, preso atto che questa situazione non è normata né dal regolamento del Consiglio comunale né tantomeno dallo Statuto è appurato, secondo logica, che il titolo decade alla morte, il nostro sarà un voto contrario.

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