Di seguito, ai nostri lettori, un breve riepilogo del convegno tenutosi a cura della nostra Associazione il 15 ottobre, presso la sala convegni della biblioteca civica.
Dopo la presentazione e i ringraziamenti, da parte del presidente dell’associazione “MOS” dott. Alessandro Mingardi , per la cospicua affluenza di pubblico, per l’attiva partecipazione di tutti i soci e per i Comuni di Palazzolo s/O, Trenzano, Rodengo Saiano, Cavernago e Pontoglio che hanno patrocinato la conferenza, la parola passa al moderatore dell’incontro arch. Roberto De Giorgis, che presenta gli ospiti e introduce il tema della serata
L’Italia è purtroppo tra le maglie nere dell’inquinamento dell’aria nell’Unione Europea.
L’Agenzia Europea per l’Ambiente dà un responso pesante sulla qualità dell’aria in Italia, tra i paesi in questo più arretrati con Bulgaria, Romania e Repubblica Ceca.
L’aria più inquinata sarebbe in Bulgaria e Romania, sono tuttavia pessime anche le performances dell’Italia, tra i paesi che hanno superato spesso il valore limite annuale di PM10.
Anche la concentrazione di polveri sottili (PM2.5) è stata troppe volte superiore alla soglia massima. In questo primato l’Italia è in compagnia di Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia. La Penisola primeggia in negativo anche sul fronte dell’ozono, con i valori europei più alti.
Sul banco degli imputati l’Italia settentrionale, in particolare la Pianura Padana che registra una concentrazione ben due volte superiore alla soglia limite (oltre 45.000 ug/m3.h). Inoltre, risulta eccessiva anche la presenza di benzene/benzopirene, un agente cancerogeno.
Il problema è costituito principalmente dallo smog delle automobili.
Da uno Studio del policlinico di milano emerge che il rischio di essere colpiti da trombosi cresce del 50% per chi vive a tre metri da una strada ad alto scorrimento rispetto, progressivamente, a quelli che abitano a una distanza superiore.
il presidente dell’associazione pediatri spiega che i bambini sono quelli più a rischio. I dati dicono che c’è evidente relazione tra livelli oltre soglia di smog e leucemie infantili e patologie respiratorie.
Negli adulti è stata evidenziata una relazione tra le emissioni dei motori e il cancro polmonare. Ciò si deve alle polveri sottili e al benzene.
Il punto, politicamente rilevante, e’ che questi dati si sanno e si sanno da decenni.
Inoltre, visto che il problema è soprattutto il traffico veicolare, si attende prima di tutto una risposta della politica locale, invitando i personale eletto a prendersi carico personalmente del problema e a non delegarlo a tecnici e funzionari.
Sono sindaci e assessori a dover individuare i provvedimenti, anche perché sono essi i responsabili di successi e fallimenti agli occhi del contribuente.
A tale proposito viene ricordato come la recente espansione urbanistica palazzolese costituisca sotto certi aspetti una occasione mancata, sia riguardo al consumo ingiustificato di suolo libero sia riguardo alla mancata realizzazione, da porsi a carico dei lottizzanti, di un sistema integrato e razionale di piste ciclabili protette che si ponessero seriamente al servizio di una mobilità urbana alternativa all’automobile (in un precedente articolo si evidenziava come tale progetto venne suggerito e ignorato dall’Amministrazione).
E’ necessario sostenere le energie rinnovabili e le smart grids.
E’ necessario completare le circonvallazioni intorno al nucleo urbano (collegamento Via Brescia – San Giuseppe) e prevederle dove non sono previste (Via Sabotino – Via Romana – Via C. Calepio) e contemporaneamente scoraggiare i transiti attraverso il nucleo urbano tramite interruzione degli assi urbani attuali (vedi, ad esempio, quanto fatto con successo a Ospitaletto) e rendendoli a percorrenza molto lenta.
L’appello dunque, è di considerare tali problemi come prioritari, da affrontare in un’ottica di trasversalità politica a lungo termine, senza faziosità, conferendo alla politica e solo ad essa la responsabilità di riequilibrare le strategie urbanistiche a favore del semplice contribuente, in antitesi se necessario ad eventuali gruppi di pressione e a favore di modelli energetici e insediativi più intelligenti.
Se non si fa è una scelta, non una fatalità burocratica.
L’intervento del prof. Marco Santarelli si è concentrato sulle basi concettuali del principio di rete intelligente.
Le criticità delle reti attuali sono costituite principalmente dal loro forte accentramento e scarsa flessibilità. Soprattutto nel caso di incidenti, anche modesti, che possono interessare il sistema in un suo punto qualsiasi, la possibile conseguenza può consistere nel default dell’intero sistema.
In chiave energetica viene evidenziato come la attuale conformazione della rete si sia rivelata di estrema fragilità e inefficienza (si veda l’episodio del grande black-out di qualche anno fa).
In alternativa a questa impostazione si pone come una possibilità percorribile la graduale costruzione di una rete basata sulla reciproca complementarietà dei nodi, convenientemente piccoli e diffusi sino alla scala del singolo edificio, resa possibile grazie alla costante e automatizzata comunicazione tra gli stessi.
Il flusso di dati informativi, in tempo reale, sul fabbisogno di ogni singolo edificio rende possibile un quasi istantaneo flusso e scambio di energia tra gli edifici stessi che costituiscono la rete.
Cardine del sistema diventano i micro impianti di generazione energetica da fonti rinnovabili, anche domestici, diffusi capillarmente sul territorio.
L’intervento del prof. Corrado Penna ha esaminato il particolare tipo di inquinamento costituito dalle scie atmosferiche dei jet.
Al di là del noto inquinamento ordinario causato dai voli commerciali e militari, nella relazione viene illustrata la teoria per cui gran parte delle scie create dagli aerei non siano costituite da normale condensa bensì da agenti chimici di varia natura rilasciati volontariamente, in modo precostituito, al fine di testarne gli effetti sulla popolazione o, addirittura, contaminarla in modo deliberato.
Il fatto che, ad oggi, non sia stato mai effettuato un prelievo diretto di tali sostanze viene giudicato dal relatore irrilevante poiché grazie a rilievi effettuati sull’acqua meteorica sembra siano state identificate concentrazioni anomale di vari agenti nocivi.
Le numerose interrogazioni parlamentari hanno cercato di mettere in evidenza questo problema con la relativa tesi.
Al termine delle relazioni vengono rivolte numerose domande da parte del pubblico, a maggior approfondimento dei temi trattati.
Si riporta, poiché di interesse locale, la domanda, rivolta dal pubblico all’arch. De Giorgis, su quale sia al momento lo stato della politica amministrativa palazzolese in merito alle energie rinnovabili.
La risposta fa notare che gran parte dei progetti intrapresi dalla precedente amministrazione sembra siano stati accantonati o sospesi.
Si riferisce in particolare su un progetto di microgenerazione idroelettrica, oggetto di convenzione tra Comune di Palazzolo e una società di sviluppo di energie rinnovabili, che prevede la realizzazione di un microimpianto, di 6 metri per 3, ad acqua fluente (coclea idraulica) in riva all’Oglio, ecocompatibile (l’unica tipologia di impianto approvata da Legambiente) e sul quale il Comune beneficerebbe di una royalty pari al 10% dell’energia prodotta o del fatturato. Su tale microimpianto sussistono dubbi di impatto ambientale da parte degli organi sovracomunali, dubbi di cui gli uffici comunali sembrano prendere semplicemente atto.
Si solleva quindi un interrogativo sulle motivazioni che invece, in un recente passato, hanno portato gli stessi organi e uffici ad approvare senza problemi un progetto come quello del famigerato bar galleggiante metallico, posto in mezzo al fiume, del diametro di circa 18 metri, poi rivelatosi tecnicamente del tutto inadeguato e potenzialmente distruttivo per i ponti storici poco più a valle.
Da questo si deduce che, a differenza di molti altri comuni dell’Oglio, manchi in fondo la reale volontà politica di perseguire obiettivi di microgenerazione idroelettrica locale, almeno per il momento.
La risposta al quesito termina con la proposta rivolta agli amministratori locali di valutare la possibilità di redigere un nuovo regolamento edilizio che adotti le principali innovazioni in merito alla architettura ecosostenibile ad alta efficienza energetica.
MOS, la redazione.