Un dovere s’impone ai palazzolesi che frequentano il cimitero di Viale Rimembranza.
“Lettera ai concittadini”
Caro concittadino/a,
nel pensiero e nel ricordo del centenario della immane tragedia che fu la Quarta Guerra d’Indipendenza Nazionale, comunemente chiamata pure Prima Guerra Mondiale, ti preghiamo, quando entri nel camposanto (a noi piace nominarlo ancora così), con l’intento, caro a noi tutti, di onorare la memoria dei nostri parenti scomparsi, di volgere uno sguardo attento verso sinistra, appena dopo l’entrata centrale.
Osservando bene, meglio del solito sguardo distratto che da sempre concediamo fuggevolmente, scorgerai un solitario e negletto monumento che sta là, in fondo all’angolo a sinistra, dietro ombrosi cipressi.
Si tratta del primo monumento eretto dai nostri avi in ricordo dei caduti palazzolesi appunto nella Guerra del 1915/18, che immolò sull’altare dell’orgoglio dei cosiddetti grandi del tempo ben 138 giovani nostri Eroi. Morti in combattimento, in prigionia e negli ospedali, in seguito a ferite mortali o malattie contratte nelle trincee.
Loro ci offrirono, a pegno della vita, ahimè, ben 23 medaglie al valor militare tra argento e bronzo senza contare gli encomi solenni, le citazioni di merito e le medaglie al valore “semplice”.
Il conflitto era ancora in corso quando anime elette e generose del comitato di Preparazione Civile ed Economica del nostro paese presieduto dai sigg. Svanetti e Bonari pensarono, in concerto con altri, di erigere un piccolo ma significativo monumento a ricordo tangibile e imperituro monito di perpetrare la memoria del sacrificio della vita di tanti nostri giovani che furono i nostri bisnonni, nonni, zii e padri.. i nostri Avi insomma.
Il 23 giugno del 1918 in concomitanza del 59° anniversario dell’entrata in Palazzolo di Giuseppe Garibaldi eroe dei due mondi e di Vittorio Emanuele II° fuganti le coorti austriache, come citano a memoria la lapidi di piazza Roma e via Matteotti, con un enorme concorso di Autorità Militari e Civili (ci piacerebbe citarle ma lo spazio sarebbe tiranno e potremmo dimenticarne alcune) della plaga della Media Valle dell’Oglio e del Popolo Tutto si inaugurò ufficialmente (pur già eretto da mesi) questo monumento che ora modestamente facciamo notare ai più distratti tra noi e che tra poco si appresta a celebrare la fatidica data dei cento anni.
Nello stesso giorno fu inaugurata la bandiera dei mutilati e invalidi di guerra che annoverava, allora ancora incompiuta, una lunga lista di ben 64 concittadini martoriati nella carne e nell’animo.
Ora, senza fare demagogia, nè noi siamo intenzionati a sollevare polemiche senza motivazioni concrete nè è sicuramente questa la nostra volontà, intendiamo solo ed esclusivamente smuovere le coscienze di tutti i palazzolesi, soprattutto degli amministratori comunali affinché venga posta mano per una concreta, se mai non lo si fosse già pensato, manutenzione per il recupero del Monumento Antico che versa in condizioni precarie, aggredito da muschi e eroso dal tempo, che abbisogna di cure e amorevoli attenzioni, alla stregua dei nostri AVI che lo eressero con la stessa intenzione.
Semplicemente e solamente imitandoli avremo fatto il NOSTRO dovere.
Lo dobbiamo a loro, ai 138 caduti, ai 64 mutilati e a noi stessi che senza memoria saremmo ben poca cosa….
Socio MOS
Santa Pasqua 2015