Taglio agli stipendi dei politici: il referendum di cui nessuno parla!

L’iniziativa di Unione Popolare è partita in sordina il 2 maggio. I cittadini italiani hanno tempo fino al 30 luglio per firmare!

Forse non tutti lo sapevano, ma è partita la mobilitazione per la raccolta delle firme del referendum sul taglio degli stipendi ai parlamentari (abrogazione parziale della legge 31 ottobre 1965, n.1261). A farsi promotrice di questo importante referendum è stata Unione Popolare che, ovviamente, si è messa in moto per raccogliere, a norma dell’art. 75 della Costituzione, le necessarie firme. Ora dopo ora, i social network si stanno dando da fare per far conoscere l’iniziativa, in modo da permettere a tutti di essere a conoscenze della proposta di referendum per la quale chiunque voglia può firmare.

La consultazione vuole “abrogare l’art. 2 della legge 1261 del 1965 che disciplina le indennità spettanti ai membri del Parlamento” ha spiegato Unione Popolare sul suo sito:

Nello specifico il suddetto art. 2 definisce i compensi relativi alla diaria ed alle spese di soggiorno a Roma dei parlamentari. Avrebbe dovuto, e potuto, essere un segnale importante per il Paese se i Parlamentari stessi avessero rinunciato a tali compensi. Ma, visto che ciò non è accaduto, allora saremo noi cittadini elettori a provare a far diventare realtà tale richiesta.

Sul sito della Camera viene spiegato come si tratti di un vero e proprio rimborso spese che ammonta a 3.503,11 euro, con varie detrazioni a seconda della presenze. Questa rappresenta soltanto una piccola componente delle indennità spettanti ai parlamentari e che hanno già subito un taglio di circa 500 euro lordi a inizio gennaio. Qualora questo articolo venisse abrogato in via referendaria, secondo le stime si risparmierebbero circa 48 mila euro all’anno per ogni membro del Parlamento.

La legge va a regolamentare quindi una materia piuttosto dibattuta in tempi di antipolitica e lotta alla casta: quella dell’ indennità spettante ai membri del Parlamento. Ricordiamo che è necessario raggiungere le 500.000 firme. Se fosse adeguatamente pubblicizzato, e visti i tempi, non dovrebbe essere così difficile. Per informazione e per recarsi a firmare, consigliamo di visitare il sito del comune di appartenenza o di contattare il relativo Urp (Ufficio Relazioni con il Pubblico).

Codesta legge può essere visionata integralmente presso il sito del Senato.

La raccolta firme si concluderà il 30 luglio 2012 (termine per la presentazione al Comitato promotore 31/07/2012).

Nel nostro Comune di Palazzolo sull’Oglio, è possibile firmare anche un referendum per tagliare i finanziamenti dei partiti.

Il consiglio per chi volesse firmare è quello di darsi da fare autonomamente senza aspettare input da grandi organi di informazione: la maggior parte di questi infatti, tende a non parlarne e di conseguenza questi referendum non vengono minimamente pubblicizzati.

Firma anche TU per diminuire le indennità dei Parlamentari e tagliare i finanziamenti per i partiti!

Fonti:

– http://attualissimo.it/referendum-abolizione-casta/

– www.informarexresistere.fr

http://www.quipalazzolo.it

1 commento su “Taglio agli stipendi dei politici: il referendum di cui nessuno parla!”

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