Vainqueurs de la Bastille

Preis de la Basteille
Prise de la Bastille
(Jean-Pierre Houël, 1789)

Celebriamo oggi, 14 luglio 2012, la duecentoventitreesima ricorrenza della presa della Bastiglia pietra miliare nella Storia di uno degli atti più eroici mai fatti dall’Uomo, ovvero, la Rivoluzione Francese.

Eretta alla fine del 1300 come fortezza per rafforare le mura orientali di Parigi, la Bastiglia aveva via via perso il suo significato originale tanto che nel XVII secolo era regredita a maestosa prigione di Stato. Gli elevati costi di mantenimento uniti allo scarso utilizzo già ne avevano decretato la fine prima dell’insurrezione, tanto che, ironia della sorte,  essa avvenne giusto un paio di mesi prima della prevista demolizione. Ecco perchè nel 1789 i parigini poterono liberare solo 7 prigionieri custoditi da 32 guardie Svizzere. Non è quindi l’impresa materiale in se che la festa nazionale francese vuol ricordare quanto la sua valenza simbolica allorquando l’ingombrante potere assoluto monarchico fu rovesciato dal popolo parigino proclamatosi milizia in un crescendo di impeto giustizialista per decreatare la fine delle inuguaglianze, dei privilegi e la nascita dei diritti umani.

Les fardeau des privileges
“Le fardeau des privilèges”:
le haut clergé et la noblesse pesant sur le Tiers-Etat

Nella Francia illuminata di fine 700 appare abbastanza chiaro anche ad alcuni membri della stessa Nobiltà come non sia più possibile sperare di protrarre ancora a lungo i delitti dell’antico ordine feudale nel quale il Re rappresenta il distratto comandante militare protettore del Paese, i Nobili giocano a fare i soldatini, il Clero tra una preghiera e l’altra ne benedice i misfatti e il Popolo, pur rappresentando il 98% della popolazione, è l’unico a non aver voce in capitolo in cambio del privilegio di poter lavorare per pagare le imposte. Nonostante questa evidenza, alla quale si aggiunge una crescente situazione debitoria della Tesoreria aggravata dalla partecipazione alla guerra di Indipendenza negli Stati Uniti che porta a una vera e propria crisi economica, Nobiltà e Clero preferiscono chiudere gli occhi proseguendo, da un lato, a fare incetta di denaro altrui tramite monopoli, imposte, diritti e speculazioni di ogni genere e, dall’altro, a guardarsi bene dal mettere in pericolo tale situazione di privilegio ostinandosi a difendere opportunisticamente la votazione per Classe e non per Testa all’interno degli Stati Generali, convocati come estrema ratio da Luigi XVI nel maggio del 1789, così da impedire le riforme costituzionali e liberali che il Terzo Stato era convinto di istituire insieme alla proclamazione dei diritti dell’Uomo e che la Corte avrebbe dovuto accettare quantomeno per sperare di sopravvivere. Sarà guerra civile.

Promenade expiatoire de Foulon
Une semaine après la prise de la Bastille, l’intendant Foulon fut décapité. Il eut droit à une promenade expiatoire qui consistait à empaler la tête du supplicié au bout d’une pique puis à la brandir tout au long des artères de la capitale

Il popolo parigino affamato di cibo e assettato di giustizia in quel 14 Luglio 1789 diede il via alla Rivoluzione Francese che finalmente presentò un conto salatissimo ai tiranni del paese da secoli oppressori della dignità umana in un crescendo di odio e di violenza. Seguiranno anni drammatici, nei quali all’interno di un clima di insicurezza generale prenderanno forma esperienze esemplari di condivisione del potere: l’Assemblea Costituente proclamerà la fine dei diritti feudali e dei titoli nobiliari, l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla Giustizia ed alle imposte, la scissione dei poteri legislativi, esecutivi ed giudiziari, l’autonomia amministrativa delle province, la costituzione civile del Clero e la nazionalizzazione dei suoi beni, i diritti dell’Uomo alla libertà, all’uguaglianza, alla proprietà, alla sicurezza e alla resistenza all’oppressore; anni nei quali lo spettro dell’anarchia verrà prima allontanato costringendo la Monarchia ad un potere Costituzionale, e poi definitivamente sconfitto con l’epocale passaggio alla Repubblica.

La Révolution attraverserà anni di guerre, con le monarchie confinanti impaurite dal possibile contagio; di terrore, con gli stessi suoi padri di volta in volta accusati di sabotaggio, e terminerà malinconicamente dieci anni più tardi consegnandosi al potere autoritario del Console Bonaparte provvisorio risolutore dei conflitti interni ed esterni che essa aveva lasciato. Succesivamente poi cadrà l’Impero e la Restaurazione riporterà in auge l’Assolutismo dei Borbone, ma anche se il sogno di libertà, uguaglianza e fraternità sembrava svanito, in realtà per fortuna dell’Uomo erano state ormai irrimediabilmente poste le sue fondamenta.

La libertè guidant le peuple
La libertè guidant le peuple
Eugène Delacroix 1830

E’ così giusto, dunque, che oggi, in questa data, ci si fermi per ricordare il sofferto passaggio all’azione di un manipolo di eroi intenzionati a ribaltare la concezione schiavista dell’Uomo anche a costo della loro stessa vita; ci si raccolga per ringraziarli di aver piantato il seme dell’epocale cambiamento dell’esistenza umana, non più lecitamente sfruttata in nome di ridicoli dogmi di appartenenza divina, ma degna di rispetto e di diritto in quanto tale; un seme che pur subendo nel corso dei successivi secoli numerosi e brutali attacchi, ha tuttavia lentamente visto raccogliere sempre più consensi e seguaci, ma che ancora oggi non si può dire sia sbocciato per tutte le popolazioni della Terra. Questa ricorrenza, che a ben ragione, non dovrebbe essere patrimonio solamente dei francesi, ma di tutti i cittadini le cui costituzioni e forme di governo ad essa si ispirano, ci ammonisce su come la difesa dei diritti e delle libertà dell’Uomo sia un dovere civico e morale di tutti in ogni luogo e in ogni tempo e come il suo completamento non sia mai pienamente raggiunto, ma costruito giorno dopo giorno con la lotta ai soprusi di ogni genere. L’auspicio, per le generazioni implicate in periodi storici come questo, nei quali la libertà di azione è fortemente insabbiata dalla miseria di alternative politiche, sociali ed economiche, peraltro prenotate da coloro che già le detengono, è che ricorrenze storiche di questo spessore diano il coraggio di poterli affrontare guidate da una spiritualità superiore eccezionalmente raffigurata nel dipinto di Delacroix.

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