Il sistema italiano si “auto-beffa”!

Giovedì 6 Settembre, sono passate da poco le 8 del mattino in una piccola località Bresciana. Sospeso fra  le ore necessarie per il risveglio e le difficoltà della realtà quotidiana, mi imbatto in un evento “American Style”. Una via interna di questa cittadina, chiusa al traffico, è blindata con una ventina di Carabinieri provenienti da Trenzano, Ospitaletto, Rudiano  Castrezzato, e tutto il corpo della Polizia Locale di Trenzano, vigili a monitorare la situazione e indirizzare il traffico e i curiosi su opportune deviazioni.

Preso dalla curiosità di capire cosa stesse accadendo in una Trenzano mattiniera, nella via di una grande località italiana, solitamente priva di forme di particolare interesse, accosto l’auto, scendo e chiedo informazioni direttamente ai Carabinieri.

E’ anomalo allertare un quantitativo di Forze dell’Ordine visibile solo in cerimonie nazionali o manifestazioni a rischio, per chiudere una via interna di un paese senza motivi..

Dopo un approccio amichevole, i Carabinieri mi indirizzano dai loro ufficiali in compagnia a loro volta degli amministratori locali. Classiche presentazioni di cortesia e mi getto subito sul pezzo per capirne di più. Il quadro che mi si apre davanti agli occhi è surrealistico. Tutto questo esborso economico pubblico, per uno sfratto.

Un cittadino Nord Africano, con moglie e figlia di 4 anni, è stato per ben 2 anni e mezzo senza pagare l’affitto al proprietario di casa. Questo era il secondo rinvio. Avete capito bene il secondo, perché al primo si era scatenata un’altra scena da film. Raccontano alcuni interessati: <Siamo a inizio estate, quando l’ufficiale giudiziario in compagnia della Polizia Municipale si presenta con tanto di Documentazione per eseguire lo sfratto e renderlo esecutivo. Arrivano alla abitazione e si trovano davanti 40 uomini stranieri che facevano i “picchetti” davanti casa per impedire che la sentenza del Giudice potesse essere rispettata. Si sono limitati a questo? Assolutamente No, hanno alzato le mani contro le Forze dell’Ordine e in più hanno umiliato le persone che in quel momento stavano semplicemente svolgendo il proprio dovere.

Dalla documentazione raccolta aggiungo che i 40 “picchetti” erano stati organizzati e istruiti dall’Associazione “Diritti per tutti” ..
Oggi questa Associazione non si è vista e il diritto del proprietario di casa è stato esercitato: tornare in possesso del suo immobile dopo due anni e mezzo in cui non ha incassato un soldo.

Dopo la massima disponibilità mostratami delle Forze dell’Ordine, ho ritenuto opportuno scambiare due parole sia con l’Ufficiale Giudiziario (a sfratto eseguito) sia con il Sindaco attuale (a operazione conclusa).

L’ufficiale Giudiziario era soddisfatto per aver eseguito al meglio il suo lavoro e mi ha rincuorato dopo aver letto sul mio viso la classica espressione basita di chi rispetta il lavoro degli altri e vorrebbe vedere un Italia migliore non schiava di gente che non merita queste attenzioni.

..< lei che è giovane deve sapere quel è l’aspetto peggiore di questa situazione. La maggior parte degli sfratti che devo eseguire sono analoghi a questo, e la cosa peggiore è il sistema che ci circonda. Un sistema che paradossalmente tutela sempre chi infrange le regole e mai chi le subisce>.. -Aggiunge – < Lei è a conoscenza che i problemi maggiori sono creati da cittadini stranieri? È a conoscenza che la maggior parte degli inquilini stranieri, seppur con possibilità economiche, non pagano gli affitti volontariamente, per entrare in morosità e quindi scalare la graduatoria Aler? La graduatoria Aler è quella che permette di avere alloggi comunali.. [..] Bene se prima non lo sapeva ora ne è a conoscenza, questa è la realtà in cui noi lavoriamo e che in pochi sanno o fanno finta di non sapere>..

Allibito, per una situazione che pone in me grossi interrogativi sul futuro della nostra Nazione, mi reco dal Sindaco per avere informazioni su come il Comune avesse gestito, nel periodo precedente, questa situazione.

<Noi abbiamo parlato più volte con le parti. Sia per questo caso che per casi analoghi. Abbiamo proposto fondi, pagamenti di affitti momentanei (3 mesi),  rientro in patria ecc.. tutte proposte rifiutate. Non potevamo proporre la Casa Famiglia di Chiari (medesimo distretto), per la brutta esperienza maturata con dei loro connazionali. La nostra Resp. ai Servizi Sociali si è adoperata per procurare la documentazione necessaria a presentare una richiesta all’Aler, per avere gli alloggi pubblici, ma loro non hanno mai presentato nemmeno questa Documentazione. La nostra amministrazione è sensibile, ma a tutto vi è un limite e spesso e volentieri questa gente il limite lo varca. Trenzano ringrazia le Forze dell’Ordine e spera che questo sia da monito anche per l’avvenire >.

Le mie considerazioni finali, sono  le considerazioni di un italiano spossato da un sistema illogico, che non tutela i cittadini, che non tutela la proprietà privata, che non fa rispettare la legge ma soprattutto che è in grado di raggirarsi da solo.

A.M.

Fonti Dirette

2 pensieri riguardo “Il sistema italiano si “auto-beffa”!”

    1. Già.. cmq al di la del caso in questione è una bella sfida tra italiani e non relativamente all’insolvenza sugli affitti. In generale secondo me la cosa migliore da fare è utilizzare le assicurazioni sugli affitti così l’inquilino se non paga si trova di fronte come controparte non una persona fisica, notoriamente non tutelata, ma una società assicurativa, con quello che ne consegue. Ciao.

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