Camera al centro-sinistra, Senato al centro-destra, Movimento 5 Stelle con il vento in poppa e gli estremi snobbati. Sparisce il centro, perde la vecchia politica e si apre una nuova era.
L’ingovernabilità è lapalissiana, il voto è prossimo, ma alcune riforme richiedono sforzi unitari immediati.
Nella nostra provincia si è concluso lo spoglio delle schede per il Senato e per la Camera in tutte le 1163 sezioni di Brescia. Si conferma una netta vittoria del centrodestra.
Per quanto riguarda il Senato nel Bresciano vince il centrodestra con il 41,5%; la coalizione di centrosinistra arriva invece al 27,3%. Il Movimento 5 Stelle si attesta sul 16,2% mentre a sostegno di Monti va solo il 9,6% di voti.
Per quanto concerne invece la Camera vittoria del centrodestra con il 40,2,9%; mentre il centrosinistra arriva a quota 26,2%. Il Movimento 5 Stelle arriva a 18,4% mentre la coalizione di Monti guadagna l’11,1%. Per quanto riguarda i singoli partiti, il Pd ha ottenuto il 24% delle preferenze e il Pdl il 20,4%. A quota 18,4% c’è Il Movimento 5 Stelle; mentre Lega è al 17,6%, Monti al 9,2%.
A Palazzolo a stravincere è stato il centro-destra che ha letteralmente schiacciato il centro-sinistra 45% a 25% circa sia al Senato che alla Camera. Netto anche il divario alle regionali, dove Maroni ha preso il 52% dei voti mentre Ambrosoli il 31%. Una regione alla insegna del NORD, sperando in una maggiore autonomia regionale.
Grande successo in tutta Italia per il Movimento 5 Stelle con il suo 25%. A Palazzolo la media si attesta al 18% circa alle nazionali e all’11% per le regionali. Congratulazioni al primo parlamentare palazzolese Cominardi Claudio (M5S).
Un 25% che secondo il nostro punto di vista, non è solo frutto di un voto di protesta ma bensì è un voto da contestualizzare in punti ben determinati del loro programma elettorale contro: conflitto di interessi, finanziamento ai partiti, riduzione dei costi della politica, nuova legge elettorale (forse), acqua bene pubblico, eccetera. Un assalto secco alla gerontocrazia politica. Un movimento che si basa su elezioni scelte dalla base in maniera democratica sul web, senza “correnti” alcune e con un programma semplice e chiaro, anche se non sempre esaustivo. In tutto questo il M5S è trascinato dal carisma del suo leader che rispecchia la carica e la voglia di riscatto del popolo italiano. Il rischio è di trovarsi persone non preparate, comprabili o tendenzialmente filo-sinistroide, ma per adesso non ci sembra opportuno porre il “carro davanti ai buoi”.
La sinistra ha perso. Una sconfitta imbarazzante, frutto di una politica vecchia e di un sistema obsoleto dove i giovani vengono schiacciati a discapito dell’esperienza di D’Alema e Rosy Bondi. La superbia e l’arroganza di codeste persone li ha portati a vantarsi e festeggiare per 20 giorni, per poi arrivare all’esito conclusivo e tornarsene a casa mestamente. Il premio di maggioranza alla Camera, è solo una mesta consolazione. Non bisogna dimenticarsi il carismatico Renzi, ben visto da tutti e segato dai “compagni” per paura di perdere posizioni e poltrone. In un certo qual modo è stato colui che ha avviato il funerale del PD ed oggi ne esce vincitore.
Detto ciò, riteniamo che i cittadini abbiamo votato contro le “prime cose da fare” promosse dal loro leader: cittadinanza ai figli degli immigrati con ricongiungimento famigliare per parenti affini fino al 2° grado (zii), voto agli stranieri, adozione per coppie omosessuali, patrimoniale, IMU, eliminazione del contante cash e introduzione di soli pagamenti on-line ecc..
Oggi pare stiano puntando, o meglio scimmiottando, in primis i punti di Grillo.. staremo a vedere..
Il centro-destra recupera solo perché le proposte del centro-sinistra non piacevano al popolo italiano e fondamentalmente perchè l’identità nazionale è ancora forte… Non bisogna dimenticarsi “il giaguaro” che in queste situazioni da il meglio di se con scatti felini, una comunicazione eccezionale e tanta voglia sia di non mollare, nonostante abbia già calcato il palcoscenico per troppi anni, sia di governare.. Il Pdl senza il suo leader resisterà?.. forti dubbi..
In tutto questo la Lega perde parte del suo elettorato, ma conquista il Nord e ora punta alla macro-regione. Secondo noi era più opportuno insistere sul Federalismo vero e proprio, bloccato da Monti nella passata legislatura, però staremo a vedere se riusciranno a fare ciò che hanno promesso. Questa riteniamo sia l’ultima chance a loro disposizione visto l’andamento generale.
Elezioni che hanno decretato la fine di Fini e del FLI, da Presidente della Camera a disoccupato.
Sparisce anche Ingroia con Riv. Civile, Di Pietro con l’IDV e i Radicali, unici da rispettare perché perlomeno nella loro vita hanno combattuto per qualcosa, condivisibile o meno avevano la loro identità, diversamente da quelli citati poc’anzi. In fin di vita anche l’UDC che è riuscita ad entrare per il rotto della cuffia. Fare per fermare il Declino è già defunto con dimissioni a raffica e continui sgambetti interni. Gli estremi sono spariti e la sinistra entra in parlamento solo con SEL. Monti raccoglie un pugno di mosche, segno che le lobby e le caste sono alla frutta. Non ci stupiremmo se da domani anche le mosche contassero qualcosa in banca..
L’area a destra entra in extremis con Fratelli d’Italia ma urge una costituente. La gente è stanca delle divisioni e dei soliti vari arrivisti: La Destra, Fratelli d’Italia, Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Io amo l’Italia, Progetto Tricolore e Casapound.
Urge un bel tuffo tutti insieme in una bella vasca di umiltà, con mani legate dietro la schienza in modo tale che nessuno possa puntare il dito verso altri. Una volta usciti dovrà esserci un nuovo inizio, con un solo partito senza più i soliti volti (stimabili ma che evidentemente hanno fatto il loro tempo)..
Serve un Fronte Nazionale (alla francese) con un leader carismatico, un po’ populista e giovane, con elezioni moderne ed effettuate dalla base. Staccarsi dal logo/nomenclatura che caratterizza l’area per poter aggregare molte persone, diversamente distanti, che sposano stesse idee e stessi progetti sempre molto attuali.
Tornando a Palazzolo, è sotto gli occhi di tutti che queste elezioni abbiano mostrato la vera natura dei nostri concittadini, un paese con valori ben chiari e precisi. Questa attuale amministrazione ha il diritto di governare sino al termine del mandato, ma deve essere conscia di rappresentare solo un 30% della popolazione. Il nostro progetto, congiuntamente a giovani di altre realtà ben radicate sul territorio a noi vicini sia ideologicamente che nelle prospettive, speriamo possa essere il via per riportare il paese alla sua natura. Logicamente con candidati nuovi, freschi e progetti moderni..
Rimandiamo l’aggiornamento a breve… alle prossime elezioni..
Fonti:
http://www.giornaledibrescia.it/politica/elezioni-2013-centrodestra-al-40-nel-bresciano-1.1565177
http://elezioni.interno.it/regionali/scrutini/20130224/R030151240.htm
http://www.ildestro.it/2013/02/27/guardare-avanti-ripartire-adesso/