È da poco passata alla camera ed è in via di dibattimento al senato la proposta di legge che, accanto al tanto famigerato “Ius soli” per chi nasce in Italia, introduce anche una forma “temperata” per chi nato in Italia non è, battezzata dai media con un nome sicuramente d’impatto: “ius culturae”.
Di che si tratta? Il decreto legge in questione introduce il cosiddetto “ius culturae” per i figli di genitori stranieri che siano entrati in Italia entro il compimento del dodicesimo anno di età: per l’acquisizione della cittadinanza si prevede la frequenza regolare “per almeno cinque anni di istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale idonei al conseguimento di una qualifica professionale”.
Continua a leggere Ius Culturae e “Buona Scuola”: contraddizione o propaganda?
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.